Ossigeno

9 p o p - u p c h e f unknown pleasures. intervista a valeria margherita mosca #pop-up chef a cura di Federico Spadoni p o p - u p c h e f L’uomo è nato raccoglitore. E poi? 8 Nonostante l’imprinting primordiale dei nostri antenati, questa sorta di stato di natura è via via sfumato nelle più recenti evoluzioni della società dei consumi. E se oggi - in anni di show cooking e celebrity chef, catodici e non - esiste in Italia un’innovativa strada della ricerca culinaria che riporta alla Notte dei Tempi riscoprendo la pratica del raccogliere, dobbiamo ringraziare nonna Pinuccia: i suoi insegnamenti su erbe, piante e bacche selvatiche commestibili rivivono nei passi della nipote, Valeria Margherita Mosca - 39 anni, chef nata in Brianza con radici finlandesi e cresciuta a Valmalenco, in Valtellina. Possiamo dirlo: orgoglio italiano. È la fondatrice di Wood*ing - wild food lab , laboratorio milanese diventato il primo punto di riferimento al mondo specializzato nella ricerca sull’impiego del cibo selvatico, ed è la pop-up chef di questo numero di Ossigeno, autrice dell’esclusivo menu creato per il nostro O à la carte indossando una felpa del primo, storico album dei Joy Division: Unknown Pleasures . Corteccia, linfa, muschio, ma anche molluschi e alghe sono le materie prime alla base del foraging , la disciplina su cui si fonda l’attività di Valeria. E fanno dei concetti di biologico e km zero roba da preistoria. mustafa sabbagh, ritratto di valeria margherita mosca per O3, milano 2018

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